martedì 4 maggio 2021

SESSANTACINQUE ANNI DI CASA SOLLIEVO

 




                          CASA SOLLIEVO della SOFFERENZA



5 maggio 1956. Una folla enorme, quel mattino pieno di luce, seguì a San Giovanni Rotondo l’inaugurazione di Casa Sollievo della Sofferenza, l’Ospedale voluto da Padre Pio e costruito dal nulla. Un’opera grandiosa di fede e di scienza diventata nel corso di questi decenni il simbolo dell’amore verso l’umanità sofferente.

Un giorno della storia del nostro tempo quel cinque maggio, un momento indimenticabile in cui diventò realtà il progetto grandioso del Figlio di Pietrelcina. 

 Breve, ma denso di contenuti, il discorso inaugurale di Padre Pio. 

“Signori e fratelli in Cristo, la Casa Sollievo della Sofferenza è al completo. Ringrazio i benefattori di ogni parte del mondo che hanno cooperato. Questa è la creatura che la Provvidenza, aiutata da voi, ha creato; ve la presento. Ammiratela e benedite insieme a me il Signore Iddio.”

Anzi un discorso forte e struggente nella forma, nei contenuti, nella semplicità francescana, nello spirito che riassume tutto il pensiero del Santo Frate. Un gesto di carità  proiettato nel tempo dello spirito. Questo il messaggio nel giorno dell’inaugurazione dell’ospedale.

Sessantacinque anni sono trascorsi da quel cinque maggio. Giornata indimenticabile. 

Casa Sollievo è oggi un cantiere aperto, un centro di studio e di ricerca con i suoi reparti, i suoi ambulatori, gli uomini e le donne impegnati per tradurre in gesti efficaci il messaggio dell’umile cappuccino. 

Non c’è un istante del giorno e della notte in cui questo grande cantiere si fermi. Non c’è un solo momento in cui la mano tesa verso l’umanità sofferente abbia un minimo di esitazione. La solidarietà umana e cristiana, prima di tutto. Ecco il clima che si respira mentre l’ospedale vive la pandemia ma non dà segni di resa. Anzi avanza sul suo cammino.

“La Carità Divina che non conosce limite che è luce stessa di Dio e della Vita Eterna accumulerà per ciascuno di voi un tesoro di grazie di cui Gesù ci ha fatti eredi sulla Croce.”

  

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