venerdì 22 gennaio 2021

RITORNO A PAESTUM


                           
                   
             Le torri dell'antica Elea (foto R. De Rosa riproduzione riservata)


L’abito lungo con i colori dell’estate, dal giallo vivo a un rosso quasi porpora, che la “mascotte” del gruppo dei satrianesi alla scoperta dei tesori di Paestum indossava quel 23 agosto dello scorso anno, voleva essere il presagio di una svolta per l’intera area risorta ad un nuovo splendore nonostante la pandemia. Così é stato, infatti. 
L’abito lungo di sicuro effetto (non era quello di Lady Gaga il giorno dell’insediamento di Biden) ebbe comunque un bel significato e ne parlarono tutti, non solo nel paesello del Melandro, Satriano di Lucania. Una scelta estetica per esaltare le peculiarità dell'ambiente.
In questi giorni il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha annunciato la netta ripresa dei capisaldi dell’archeogia e della ricerca con una serie di novità di sicuro interesse scientifico riguardanti appunto i due territori della Magna Grecia, Paestum e Velia dove gli esperti continuano a indagare sul passato e sulle caratteristiche di un’epoca davvero straordinaria. 
Per giunta sono state consegnate al Museo oltre duecento monete antichissime che un ignoto cultore aveva trafugato e soltanto ora le ha consegnate al prete in confessione. Un ladro pentito, buon segno. E in concomitanza con la restituzione delle preziose monete si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione per fare avanzare i progetti di crescita di Paestum e Velia. 
I colori dell’abito, semplice ma austero, della signora “mascotte” hanno fatto tuttavia da contraltare ad un’altra presenza significativa nel viaggio a Paestum. Si tratta di Niko, romeno ma lucano d’adozione, fuggito dalla Romania del dittatore Ceausescu, giustiziato con la moglie trent’anni fa. Una presenza da non sottovalutare tra le testimonianze del passato che parlano di storia e di cultura. Ma anche del presente. Ecco perché sembra inevitabile un ritorno a Paestum del gruppo di Satriano, il centro della Basilicata conosciuto per i murales, anche questa una vera espressione artistica. Una voglia di rinascere e far vivere quella inevitabile volontà di ripresa in uno dei momenti peggiori della storia. 



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