mercoledì 9 dicembre 2020

CILENTO E APPENNINO LUCANO, PARCHI A CONFRONTO

                                       
            Ascea - La zona archeologica (foto R. De Rosa - riproduzione riservata)





Giornata importante domenica 23 agosto 2020, quando un folto gruppo di abitanti di Satriano di Lucania, il centro dei murales d’autore poco distante da Potenza, decise di andare alla scoperta delle rovine di Paestum per trascorrere una giornata di festa con un tuffo nel passato. Un tuffo forse inconsapevole ma che sta producendo effetti di un certo interesse. Quell’evento rimane una tappa nel cammino del Parco del Cilento,  aperto a importanti realtà che fanno di quest’area protetta l’elemento trainante alla base di un discorso sul ruolo dei parchi e sulla loro funzione guida.

Il viaggio dei Satrianesi fa da cornice, infatti,  a un altro evento,  una lunga diretta organizzata recentemente su FB dalla direzione del parco Archeologico di Paestum e Velia, per far luce tra l’altro su una figura di primo piano dell’antichità: il filosofo Parmenide nato intorno al 515 a.C. nell’antica Lucania, filosofo dell’essere e del non essere, figura di spicco della scuola di Elea. Uomo che racchiude in sé molte delle peculiarità della Magna Grecia, avendo come sfondo la stagione dei presocratici,  personaggi ed eventi che hanno segnato la storia del pensiero antico. Secondo Leon Robin, studioso francese tra i più qualificati, Parmenide avrebbe personalmente  incontrato Socrate giovanissimo in occasione di un viaggio ad Atene insieme a Zenone, un altro componente della scuola eleatica. 

La diretta su Facebook ha aperto nuovi scenari ponendo in risalto l’elemento cultura all’interno dei parchi nazionali, momento di attrazione  e di riscoperta delle radici del Mezzogiorno,  soprattutto del suo protagonismo in un passato lontano.

Per un raffronto tra passato e presente, con l’attenzione rivolta all’Appennino lucano, anch’esso Parco nazionale, si schiera Franco Bruno, attento saggista ormai milanese ma lucano d’origine, impegnato a misurare le distanze tra i due aspetti di questo Meridione continuamente in bilico, vale a dire Cilento e Appennino. Due realtà agli antipodi grazie al dinamismo del parco campano, che risalta ancor più considerando l’interminabile situazione di stallo dell’Appennino dove da luglio la Comunità del Parco è inesistente mentre si registra uno stallo anche in relazione all’assenza di un direttore che possa governare con il Commissario Priore l’andamento dell’area protetta tutta lucana.

E dire che gli organizzatori stessi del viaggio a Paestum sono tuttora increduli di fronte a questi sviluppi, abituati a non credere nelle innovazioni capaci di aprire finanche orizzonti imprevedibili.  

   

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