giovedì 18 giugno 2015

IL POLLINO A MILANO, INTERVISTA ALL'EDITORE FLORINDO RUBBETTINO

                              
                  Pino loricato alla Grande Porta (foto di Joseph Betz) 


I Parchi più importanti del Sud a Expo 2015: un'offerta di natura, cultura, storia e tradizioni vecchie e nuove. Oltre all'agricoltura di pregio, una proposta per modificare la rotta di certo consumismo industriale che ha preso piede a tutti i livelli.
All'esposizione universale il Pollino ha avuto un ruolo di tutto rilievo, data la centralità che esso riveste non solo a livello di aree meridionali, quanto in ambito nazionale ed europeo.
Florindo Rubbettino, titolare della prestigiosa Casa Editrice calabrese, ha rappresentato a Milano quella vitalità che si riflette nella vita di un Mezzogiorno pieno di idee e capace di imporsi all'attenzione del Paese.

Cosa dunque ha voluto significare la presenza del Pollino a Expo?

"La partecipazione del Pollino, il più grande Parco nazionale del Mezzogiorno, alle diverse iniziative in programma per Expo 2015 è naturalmente una vetrina unica per la valorizzazione di quest’area ricca di risorse ambientali, turistiche e culturali.
Il merito va dato prima di tutto al Presidente dell’Ente Parco, Domenico Pappaterra, che ha voluto e saputo cogliere quest’occasione per mettere al centro dell’attenzione un'area da valorizzare sempre più e far conoscere."

Milano tuttavia è ogni volta una sorta di collaudo per la Rubbettino. Un indicatore che si rivela insostituibile, per tanti aspetti.

"Da anni attraverso i nostri libri, abbiamo avviato un’intensa attività di divulgazione e conoscenza del Pollino, di tutte le montagne calabresi e del patrimonio ambientale e paesaggistico della Calabria. La mission è quella di promuovere un’autentica conoscenza della montagna per preservarne anche i valori estetici, ambientali ed antropici, ma anche valorizzarne le potenzialità economiche e sociali.
Nella collana “Gli scarabei” dove è apparsa la guida Il Parco Nazionale del Pollino di Francesco Bevilacqua presentata alla Mondadori Multicenter di Milano in occasione di Expo 2015 sono pubblicate le guide storiche, escursionistiche e ambientali dei Parchi nazionali della Calabria, ma anche di Parchi regionali, riserve marine, luoghi sconosciuti come le Valli Cupe, il Reventino, il Monte Poro. Libri che vanno sul mercato nazionale e sono presenti nelle librerie e nelle principali fiere di settore.
Grazie poi alla collaborazione con Istituzioni, Province, Parchi, Gal e associazioni culturali e ambientaliste da anni produce libri illustrati, guide, miniguide, letteratura di viaggio, materiali promozionali di  valorizzazione della montagna e dell’ambiente.
Il network di collaborazioni e l’archivio di testi e foto di cui dispone la casa editrice, ne fanno senza dubbio il principale e più autorevole e accreditato player nel comparto dell’editoria ambientale e naturalistica."

C'è ad ogni modo un collegamento importante con il turismo che dalla complessa attività editoriale della Rubbettino trae una linfa salutare. Il binomio turismo-cultura ha un'efficacia indiscutibile.

"Credo sia superfluo ricordare come le nuove frontiere del turismo e dello sviluppo territoriale  si caratterizzano per la ricerca da parte del viaggiatore dell’identità, della specificità e della cultura dei luoghi. Si instaura un rapporto di simbiosi con il territorio, si vuole vivere un’esperienza unica, appropriarsi di un sistema di conoscenze (tacite o esplicite) uniche. E il Pollino da questo punto di vista è unico, perché dispone non solo di un’offerta turistica, culturale e ambientale variegata, ma di un complesso di simboli, segni, valori che lo rendono una destinazione molto ambita alle fasce di utenza più evolute.
Da qui l’importanza di raccontare questa montagna, l’importanza degli scrittori, dei narratori e dei fotografi (come è il caso del bellissimo libro sui riti arborei di Rotonda di Francesco Paolo Lavriani anch’esso presentato a Milano nella stessa cornice).
Lo storytelling della montagna produce un duplice effetto positivo. Il primo interno, in quanto trasmette agli abitanti la consapevolezza dell’unicità e li aiuta a riappropriarsi e prendersi cura dei luoghi. Il secondo esterno perché intercetta il bisogno dei visitatori, dei viaggiatori e dei turisti di immersione completa nel territorio. Ogni luogo, così come ogni montagna, ha i suoi elementi da valorizzare. E se a Cortina, come scrive Mauro Corona “nevica firmato”, il Pollino può offrire delle esperienza sicuramente diverse e più autentiche. Il tutto sta nel saperle raccontare e valorizzare."



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