lunedì 29 giugno 2015

CINEMA E AMBIENTE, IL DOMANI DEL PARCO DELL'APPENNINO



Gianpiero Perri, direttore dell'Apt, non esita a candidare la Basilicata a un ruolo di primo piano in campo cinematografico. Anzi a ritenere che proprio il cinema rappresenti oggi una chance non indifferente perchè si possa finalmente raggiungere l'obiettivo del decollo di questa terra, a lungo considerata la patria del Cristo si è fermato a Eboli. Una regione senza futuro. Un'area destinata ad avvertire il peso insopportabile di antichi retaggi e di pesanti eredità del passato.
Oggi si volta pagina grazie a Matera 2019, ma anche per una spinta inarrestabile verso una vera modernizzazione al centro della quale ci sono i Parchi e il sistema delle aree protette. C'è il bene natura che comincia ad avere riscontri importanti.
Tutto questo nella conferenza stampa, promossa dal Parco nazionale dell'Appennino, per parlare di Expo e di altro ancora.
Il presidente Totaro si sofferma sulla comunicazione che consente di raggiungere il traguardo di un parco conosciuto in Italia e all'estero. Se questa realtà non riesce a farsi apprezzare ben oltre i suoi confini, a consolidare e diffondere il suo bacino di utenza ogni sforzo risulterà inutile sembra di  capire dall'intervento del presidente.
Ragionamento condivisibile, senz'altro. Ecco perchè il 7 luglio l'Appennino sarà a Milano con l'ausilio di importanti società, per presentarsi ad un pubblico qualificato nel migliore dei modi. Ma ci sarà davvero chi, nella bagarre dell'Esposizione, si accorgerà dei parchi lucani?
Analisi che Perri, con innegabile autorevolezza, riprende in chiusura della conferenza in cui non è bastato parlare di biodiversità e di ambiente, ma ci è sembrato che si volesse far leva su storia e cultura per attribuire un peso specifico a certe risorse, ad esempio l'area archeologica dell'antica Grumentum, compresa nel Parco. Il presidente Mimmo Totaro la difende con slancio e vera dedizione. Anzi si appassiona quando dice: signori se non valorizziamo un bene così importante non si capisce cosa ci stiamo a fare. Sacrosanta osservazione.
A margine della conferenza stampa, due interessanti figure femminili, Rosa Solimeno e Maria Teresa Merlino, quest'ultima per CK Associati, con compiti che vanno dalla comunicazione del parco in sè alla messa a punto di strategie divulgative destinate ad aprire nuovi scenari e a conquistare fette di audience importanti finora mai raggiunte. Almeno ce lo auguriamo.
Intanto Nino Martino, esperto di aree protette, non manca di additare la sua Puglia, e in particolare il festival della Valle d'Itria, come un percorso culturale di cui tener conto per imprimere nuova forza propulsiva all'Appennino lucano. E c'è chi nel corso della conferenza stampa indica anche l'Università Cattolica di Milano come un possibile partner, dotato di notevoli capacità di far conoscere questo angolo meraviglioso del Sud. Finora abbastanza ignorato, per non dire altro. 

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