domenica 15 dicembre 2013

SASSO DI CASTALDA, A TU PER TU CON IL FUTURO



                               Sasso veduta dall'elicottero (foto R.De Rosa)

Un ponte tibetano: comincia con questa sfida la grande avventura di Sasso Castalda, una delle porte più importanti del Parco nazionale dell'Appennino lucano. Una scelta che rappresenta davvero la strategia vincente per Rocco Perrone, sindaco di questo meraviglioso angolo di montagna, dove natura, cultura e arte vanno a rappresentare un tutt'uno, un mix capace di aprire le porte del futuro.
Il ponte tibetano servirà a richiamare l'interesse di visitatori non solo del Sud, ovvio. Una carta importante per dare lustro al brivido della montagna, antica e moderna insieme. Gli ingredienti ci sono tutti: anche la Regione Basilicata sembra convinta della validità di questa idea, peraltro condivisa da alcune menti importanti, a cominciare da Antonio Coronato, dirigente dell'Ansaldo che da Torino, sua dimora, non dimentica Sasso il paese d'origine.
Al di là dei “prodigi” legati all'avvento del ponte, ormai in fase di progettazione avanzata, c'è da dire che Sasso Castalda è davvero uno scrigno di storia e cultura, un contenitore di arte e tradizioni mai dimenticate. Cultura che orienta finanche l'opera di un artigiano come Antonio Vignola, capace di fare del ferro e dei suoi lavori un'espressione significativa del fabbro per eccellenza. Non solo. Ma di avanzare una proposta per fare in modo che l'attività di uno come lui possa rappresentare una base di partenza per tanti giovani interessati a questa forma di artigianato artistico che altrove rappresenta un mestiere fruttuoso, un'occasione di impegno importante per chi voglia dedicarsi. Non a caso Antonio vede il Parco nazionale dell'Appennino come l' occasione per dare una spinta alle attività e ai mestieri. In questo caso una fucina di proposte per trasformare la sua esperienza in una attività didattica. Insomma una scuola, una bottega che diventa scuola e insegnamento, proprio mentre ci si dispera alle prese con una disoccupazione che soffoca non solo i sogni, ma anche le attese di chi si sofferma a guardare il “deserto” del Sud, questo Mezzogiorno eternamente a metà del guado che non riesce a recuperare la riva. A guadagnare un traguardo dignitoso.
La porta del Parco si apre quasi per miracolo e mostra le sue bellezze, il suo essere davvero occasione da non mancare, in alcun caso.
Turisti e visitatori non potranno rimanere indifferenti, sottolinea con entusiasmo il Sindaco Perrone, animato anche lui da una straordinaria forza di volontà che sembra quasi essere irrazionale in certi casi, ma non lo è affatto a ben riflettere.
Il ponte vedrà la luce in tempi non biblici. A far da corona a questa geniale intuizione saranno davvero tante opportunità legate al Parco nazionale, la giovane area protetta intenzionata a non trascurare proprio nulla delle sue potenzialità. Il centro De Luca ospita intanto presentazioni di libri e convegni. Si parlerà il 20 dicembre anche di Padre Pio, il santo del Sud, il mediatore tra il Cristo Risorto e la gente del nostro tempo. Sasso diventa così un eccellente momento di confronto. Oltre a rappresentare anche una bella proposta di rinnovamento.

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