Sasso veduta dall'elicottero (foto R.De Rosa)
Un ponte tibetano:
comincia con questa sfida la grande avventura di Sasso Castalda, una
delle porte più importanti del Parco nazionale dell'Appennino
lucano. Una scelta che rappresenta davvero la strategia vincente per
Rocco Perrone, sindaco di questo meraviglioso angolo di montagna,
dove natura, cultura e arte vanno a rappresentare un tutt'uno, un mix
capace di aprire le porte del futuro.
Il ponte tibetano
servirà a richiamare l'interesse di visitatori non solo del Sud,
ovvio. Una carta importante per dare lustro al brivido della
montagna, antica e moderna insieme. Gli ingredienti ci sono tutti:
anche la Regione Basilicata sembra convinta della validità di
questa idea, peraltro condivisa da alcune menti importanti, a
cominciare da Antonio Coronato, dirigente dell'Ansaldo che da Torino,
sua dimora, non dimentica Sasso il paese d'origine.
Al di là dei
“prodigi” legati all'avvento del ponte, ormai in fase di
progettazione avanzata, c'è da dire che Sasso Castalda è davvero
uno scrigno di storia e cultura, un contenitore di arte e tradizioni
mai dimenticate. Cultura che orienta finanche l'opera di un artigiano
come Antonio Vignola, capace di fare del ferro e dei suoi lavori
un'espressione significativa del fabbro per eccellenza. Non solo. Ma
di avanzare una proposta per fare in modo che l'attività di uno come
lui possa rappresentare una base di partenza per tanti giovani
interessati a questa forma di artigianato artistico che altrove
rappresenta un mestiere fruttuoso, un'occasione di impegno importante
per chi voglia dedicarsi. Non a caso Antonio vede il Parco nazionale
dell'Appennino come l' occasione per dare una spinta alle attività
e ai mestieri. In questo caso una fucina di proposte per trasformare
la sua esperienza in una attività didattica. Insomma una scuola, una
bottega che diventa scuola e insegnamento, proprio mentre ci si
dispera alle prese con una disoccupazione che soffoca non solo i
sogni, ma anche le attese di chi si sofferma a guardare il “deserto”
del Sud, questo Mezzogiorno eternamente a metà del guado che non
riesce a recuperare la riva. A guadagnare un traguardo dignitoso.
La porta del Parco
si apre quasi per miracolo e mostra le sue bellezze, il suo essere
davvero occasione da non mancare, in alcun caso.
Turisti e visitatori
non potranno rimanere indifferenti, sottolinea con entusiasmo il
Sindaco Perrone, animato anche lui da una straordinaria forza di
volontà che sembra quasi essere irrazionale in certi casi, ma non lo
è affatto a ben riflettere.
Il ponte vedrà la
luce in tempi non biblici. A far da corona a questa geniale
intuizione saranno davvero tante opportunità legate al Parco
nazionale, la giovane area protetta intenzionata a non trascurare
proprio nulla delle sue potenzialità. Il centro De Luca ospita
intanto presentazioni di libri e convegni. Si parlerà il 20 dicembre
anche di Padre Pio, il santo del Sud, il mediatore tra il Cristo
Risorto e la gente del nostro tempo. Sasso diventa così un
eccellente momento di confronto. Oltre a rappresentare anche una
bella proposta di rinnovamento.
Nessun commento:
Posta un commento