venerdì 6 dicembre 2013

IL PIANTO ACCORATO E STRUGGENTE DI LUCIA




La disperazione. Nient'altro che la disperazione: Lucia, una giovane donna di Montescaglioso in provincia di Matera, non ha più lacrime da versare. Assiste impotente alla frana che in pochi minuti le ha portato via la casa, il lavoro, i suoi sogni. Tutto distrutto, in un batter d'occhio. Urla la sua tremenda paura questa donna, davanti alle telecamere della Rai. La sua vita è finita. Lei non ha più nulla da temere.
La frana assassina si è abbattuta con una violenza inaudita sull'abitato di questo grosso centro che tanti anni addietro fu uno degli epicentri delle lotte contadine per la riforma agraria nel Mezzogiorno.
La cittadina appariva fino a qualche giorno fa tranquilla con i suoi negozi, il suo centro storico, le sue case vecchie e nuove, nonostante i problemi legati allo sviluppo e al lavoro. Poi tutto si è spezzato a causa del terreno che continua a portare a valle strade e case. 
I giorni di dicembre hanno seminato la tragedia nel Metapontino. Finanche le preziose testimonianze della Magna Grecia sono state sommerse dall'acqua e dal fango. Il paesaggio è diventato spettrale, ogni cosa ha assunto le caratteristiche del dramma sotto l'incalzare della pioggia e del vento. 
Eppure il copione si ripete da anni, sulla pelle degli abitanti,  dei coltivatori che puntualmente in inverno si ritrovano in un mare di guai con il raccolto distrutto e la terra che sembra ribellarsi alle scelte balorde degli uomini, se non proprio alla loro imperdonabile incuria. 
Mancano opere di salvaguardia di un territorio così importante e prezioso. Manca quella necessaria difesa del lavoro e dello sviluppo faticosamente conquistato con anni e anni di  sacrifici da parte di imprenditori che hanno creduto nell'agricoltura con passione e tenacia. 
In quelle terre oggi non esiste più nulla. Soltanto il dramma e la disperazione che s'impossessano della gente. Soltanto la miseria e la paura che bloccano tutto. Che segnano la fine di ogni cosa. Lucia, in fondo, si considera una donna finita. Una donna senza speranza, figlia di un tempo inesorabilmente amaro. Che agli occhi degli abitanti sembra destinato a non finire. 

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