Gerardo Ferretti (foto di Rocco De Rosa)
Una
finestra aperta, anzi spalancata, sul Parco nazionale dell'Appennino
lucano e soprattutto una gran voglia di fare per cambiare davvero le
cose, senza peraltro considerarsi l'uomo dalle grandi doti. Ma con
molta umiltá e con vero spirito di servizio.
Gerardo
Ferretti, alle battute iniziali della sua esperienza di primo
cittadino di Pignola, il centro a due passi da Potenza, dice una cosa
che mi sorprende positivamente: per lui l'obiettivo è quello di
costruire, insieme al Presidente Mimmo Totaro e agli organi
dirigenti, un parco a misura dei bisogni della gente, amato e
rispettato. Non odiato, come accade per le aree protette,
specialmente al Sud. Un amore per questa realtá da far crescere
giorno per giorno. Non solo. Legare la gente alla nuova creatura,
nata dopo molti travagli e un lungo periodo di attesa, è davvero una
sfida. Non tutti sanno che del Parco si parla sin dalla legge
finanziaria del lontano1988. Dopo quell'evento un lungo silenzio con
molti appetiti e tanti tentativi andati a vuoto di riuscire a
imbrigliarlo. A condizionarlo.
Gerardo
Ferretti non sembra seduto sulla poltrona che si è conquistato con
il consenso della gente. Ma lo vedo, piuttosto, accanto a un albero o
in una radura a contemplare i veri gioielli della natura, da Rifreddo
ad Arioso, alle cime che sovrastano la cittadina delle intense
stagioni di lotta per la difesa della montagna e del suo patrimonio,
in un tempo abbastanza lontano. Lontano ma non cancellato dai ricordi
della gente. A proposito di Rifreddo la baraccopoli va spazzata via.
Occorre ripristinare un po' tutto, accenna con il piacere di chi ha
un bel progetto da non lasciar cadere nel nulla.
Un
sindaco così ci vorrebbe in ogni comune, piccolo o grande non
importa. Ma la sua verve finisce per legarlo indissolubilmente a un
progetto di parco alimentato dalle passioni dei cittadini, anzitutto.
Poi vengono il Ministero, la Regione, le mille spinte politiche...i
mille ragionamenti sul che fare, in fin dei conti, di un parco
circondato dal petrolio. Per non dire assediato dalle trivelle.
Il
neo sindaco pensa anzitutto al Piano dell'area protetta. Alla
comunitá destinataria dei benefici, ma anche dei sacrifici per far
crescere il Parco nazionale e metterlo in grado di rappresentare
un'offerta natura di tutto riguardo, in cui la storia, del passato e
del futuro, é davvero il segno dei tempi.
Ciò
che più conta è l'impegno da spendere a piene mani, senza
risparmiarsi, sostiene il novello sindaco pignolese contribuendo ad
affrontare uno per uno tutti gli ostacoli che si presentano. Un bel
fardello di responsabilità! Mica poco.
E
intanto si appresta a dialogare con i giovani e con i suoi
concittadini per diffondere quella coscienza della valorizzazione
delle risorse e della loro tutela, in grado di rappresentare una
garanzia per un parco fatto non solo di vincoli e di proibizioni, ma
soprattutto di sviluppo. Anche secondo l'ottica dell'adesione alla
Carta europea per un turismo sostenibile.
A
proposito di turismo Ferretti si confronta con esperti e
organizzatori, anche fuori regione, dove questo comparto è
determinante da tempo. Il suo sogno è quello di riuscire a vincere
questa sfida. Una delle tante che si appresta ad affrontare senza
lasciarsi condizionare da nulla ma dando retta alle sue idee.
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