mercoledì 12 febbraio 2020

BASILICATA, SOS PSICHIATRIA




Protesta per la psichiatria a Matera 
                            
Allo scadere del 2025 mancheranno in Italia almeno mille  medici psichiatri da destinare alle varie strutture. Un dato allarmante, stando alle previsioni del momento, con gravi ripercussioni sui pazienti, ovunque in numero crescente.  
Anche in Basilicata la psichiatria attraversa un momento di crisi con una quarantina di specialisti che si occupano dei presidi nell’ambito delle due province.
Il dato preoccupante, precisano i sanitari del Centro di igiene mentale della ASP, è dato anzitutto dal rilevante aumento della richiesta di prestazioni da parte di un sempre più elevato numero di pazienti che fa schizzare di un trenta per cento in più il numero di malati mentali costretti a rivolgersi ai centri specializzati in regione. 
Per giunta allo stato non è dato sapere quale sia la causa del fenomeno poiché  non esistono studi e ricerche anche da parte di strutture qualificate delle regioni vicine, Puglia e Campania anzitutto, dotate di osservatori specifici. 
Peraltro la Basilicata non dispone di una facoltà di medicina per cui l’elaborazione dei dati  non produce ricerche e analisi in grado di dare il via a una serie di provvedimenti per arginare la crescita incontrollata delle patologie psichiatriche, alcune delle quali sono per giunta associate a malattie rare. Il che aggrava sensibilmente il quadro della situazione, in atto da almeno un decennio e, particolarmente, negli ultimi cinque anni. 
Una elevata percentuale dei nuovi pazienti è costituita da soggetti giovani. Altro tema scottante questo,  non disgiunto dall’uso di droghe e sostanze stupefacenti, sostengono ambienti qualificati, il che rende ancor più fosco il quadro. 
C’è poi la necessità di considerare le urgenze, gli interventi domiciliari, insomma una vasta gamma di esigenze da soddisfare perché l’intero settore possa avere la necessaria importanza e il giusto peso nel quadro della sanità lucana. Una sanità, è utile ricordarlo, con significative punte di eccellenza e in grado di guardare al futuro in attesa di nuove svolte e con una sempre maggiore capacità di adeguarsi ai bisogni della gente.
Assessore Rocco Leone, cosa fare per una psichiatria efficiente in una terra che rifiuta di essere ormai periferia della scienza, come in passato.
“In molti casi prevalgono le psicosi, che hanno spesso origine familiare e relazionale e purtroppo il medico di riferimento finisce per essere lo psichiatra, quando sarebbe utile rivolgersi allo psicologo. 
Specie nelle zone interne, droga e alcol hanno  risvolti pesanti, sicché nevrosi e patologie psichiatriche sono spesso lo sbocco inevitabile.”

C’è anche in Basilicata il tema rilevante dei ragazzi autistici che diventano maggiorenni.  

“Purtroppo accade anche in questa regione che giovani autistici, nella maggiore età, vengono affidati alle cure di medici psichiatri. Questi pazienti non rientrano nella sfera di competenza della psichiatria. Deve esistere un diverso approccio terapeutico. 
Per affrontare questo nodo stiamo costruendo un percorso apposito. Verrà in Basilicata tra non molto il dottor Roberto Keller da Torino, tra i maggiori esperti in campo nazionale in questo ramo. Vogliamo creare le premesse per dare risposte positive a giovani e adulti autistici. Non è poco.” 

Spesso le patologie psichiatriche mettono a dura prova la tenuta delle famiglie, il rapporto figli genitori. La vita assume in certi casi aspetti drammatici, specie nei piccoli centri della montagna lucana.

“Non ci sono strutture e possibilità di fornire alle famiglie un adeguato apporto, perché nessuno debba sentirsi abbandonato al proprio destino. 
Le case famiglia hanno dato un grosso contributo dopo il varo della legge Basaglia. Ci sono purtroppo tanti casi in cui, dopo il trattamento sanitario obbligatorio, non esistono sbocchi se non l’imprevedibile. 
Occorrerebbero più psichiatri sul territorio e meno negli ospedali. Nonostante gli sforzi dei medici la situazione rimane tuttavia difficile, sull’orlo del collasso. Il territorio continua a essere carente. I bisogni delle famiglie non dovranno essere dimenticati per tante ragioni, ovviamente.”






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