domenica 14 luglio 2019

PARCHI E PROTEZIONE CIVILE


                                 
                           

   Il Pertusillo (foto di R. De Rosa - riproduzione riservata)



Puo’ un parco, specie se nazionale, essere in linea con gli obiettivi di protezione civile? 
Domanda piuttosto inconsueta ma dotata di un solido fondamento. Ogni area protetta è, per definizione, un elemento di salvaguardia della biodiversità. Per cui parchi e protezione civile rappresentano un binomio inseparabile, a tutte le latitudini. Se poi il Parco è l’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese, tutto il discorso ruota intorno alle questioni di una difesa ad oltranza del territorio dove le trivelle fino ad oggi hanno prevalso anche nelle aree soggette a tutela in base alla 394, nonostante la legge lo proibisca, in ogni caso, mentre si affaccia l’ipotesi di nuovi corsi. 
La presenza dei pozzi era stata individuata prima dell’avvio dell’attività estrattiva, dicono i tecnici ed i dirigenti dell’Eni. Come si fa a dar loro torto poiché l’Appennino lucano è nato a immagine e somiglianza del petrolio: diciamola tutta, una buona volta, evitando silenzi e affermazioni di comodo. Il Parco nazionale dell’Appennino lucano è, in pratica, esclusiva e predominante espressione dell’ENI. E ciò anche nel rapporto delle stesse istituzioni con il Ministero dell’Ambiente. Non solo a livello dei confini del Parco, disegnati includendo ed escludendo, secondo i casi, le zone di estrazione. Quanto nella prassi quotidiana, nei fatti dei giorno per giorno, nel rapporto con i cittadini e le espressioni più dirette dell’opinione pubblica, vale a dire i comuni. 
Sub commissario del Parco oggi è Giuseppe Priore, figura storica della Protezione civile lucana, da Bertolaso a Borrelli. Uomo che vigila sulle fiammate del Centro olio e sulla pericolosa fuoruscita di gas badando alla salute dei cittadini della Valle del petrolio e naturalmente, anzitutto direi, agli addetti ai lavori esposti a seri rischi. Prima di tutto le maestranze del Cova. 
La figura di Priore ha in ogni caso una sua valenza che consiste nel fornire delle garanzie al territorio, alle popolazioni, ai comuni. Sarebbe interessante, a questo punto, conoscere l’orientamento dei sindaci, soprattutto dei nuovi primi cittadini eletti recentemente, in ordine al tema Parco petrolio. Il caso di Satriano di Lucania, il comune dei murales noto nel mondo, è addirittura emblematico. Sotto il profilo politico e istituzionale, ma soprattutto politico, quali saranno ad esempio le scelte del nuovo sindaco, Umberto Vita, in rapporto a questi temi? In che misura la convivenza Parco petrolio è ritenuta appunto un dato di fatto compatibile con i programmi di salvaguardia? Satriano ha una collocazione nel Parco dell’Appennino che giustifica tutta la validità di un’azione forte e mirata per un rapporto positivo con l’importante area protetta. 
C’è attesa intanto per le decisioni del Ministro dell’Ambiente, Costa, in ordine alla governance e alla nomina del nuovo Presidente. Un capitolo da non sottovalutare affatto.   


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