lunedì 6 febbraio 2012

A SCUOLA DI COMUNICAZIONE DALL'ENI

Il centro olio di Viggiano (Pz) Foto Rocco de Rosa
Non solo petrolio. Non solo gas. L'ENI conferma la sua vocazione a rappresentare un punto cardine di riferimento nel quadro delle relazioni  internazionali e dei rapporti con stati e governi di tutto il mondo. Oltre che con regioni, comuni e varie realtà presenti sul territorio italiano. 
"Niente di piu' facile, niente di piu' difficile" e' il titolo di un volume in questi giorni in libreria. Due gli autori: Gianni Di Giovanni, capo ufficio stampa a San Donato Milanese (il quartier generale dell'ENI) e Stefano Lucchini direttore della comunicazione.
Un libro che si presenta come un vademecum per chi vuole comunicare. In realtà si tratta di  una finestra aperta sull'universo ENI, sul modo di fare comunicazione, e sui criteri alla base di un dialogo che dura da decenni con interlocutori facili e difficili. Con personaggi dell' alta finanza e delle banche, con gli Stati  Esteri, spesso un ostacolo non semplice da affrontare per l'instabilità politica e le frange di terrorismo che impongono non di rado regole ferree e situazioni problematiche a chi ha a che fare con il petrolio. 
Per capire questo libro bisogna sapersi orientare nel labirinto di San Donato, dove la causa del petrolio dispone di uomini e intelligenze pronti a dare il meglio di se' stessi pur di conquistare obiettivi aziendali considerati irrinunciabili. Uomini e donne che lavorano anche dodici ore al giorno e forse piu'. Personaggi spesso sconosciuti ma che si sacrificano con disponibilità e slancio senza mai invocare regole sindacali o norme a tutela di questo o quel diritto. Un mondo ricco e tutto da scoprire, per quanto non sia facile sapere e conoscere a certi livelli. 
Quanto agli autori, Gianni Di Giovanni, ottimo collega con lo sguardo rivolto h24 ai compiti dell'ufficio che dirige, alle relazioni con la stampa e la Tv, al buon nome del cane a sei zampe, mi riporta alla mente il mio professore, suo omonimo, di Filosofia Morale ai tempi dell'università, e al corso su Herbert Marcuse "Ragione e rivoluzione" . In fondo, se vogliamo, anche l'ENI e' ragione e rivoluzione: ragione nello sfruttamento del sottosuolo. Rivoluzione per i profondi cambiamenti sociali che il petrolio determina, in tutto il mondo. 
Ma la vera mente pensante, anzi il Deus ex machina, e' Stefano Lucchini, braccio destro di Paolo Scaroni nelle scelte dell'ENI in uno scacchiere internazionale. Uomo di profonda cultura finanziaria, approdato a ENI da Banca Intesa, un altro colosso, con collegamenti con varie realtà economiche e culturali e molti apprezzamenti in ambienti cattolici di altissimo livello. In Vaticano non c'è porporato che non lo conosca, se non personalmente almeno di nome e di fama. Per non parlare del suo interminabile curriculum vitae che gli consentirebbe (qualora fosse disoccupato, ipotesi a dir poco lunare...) di entrare in ogni luogo senza neppure interpellare il dg o il capo del personale. E meno che mai il Presidente del CdA. 
Lucchini e' di quei personaggi che non finiscono di sorprendere: avere la fortuna di varcare le soglie del suo studio e' un privilegio per pochi. 
Ma il dato di fondo, considerata la portata degli autori del libro, rimane il carattere politico della comunicazione ENI nella sua proiezione verso mondi e realtà di un peso  che sfugge a chi non abita a San Donato milanese. Cosa rappresenta il petrolio a livello planetario, quali interessi mette insieme e quali scelte riesce a scongiurare. A esorcizzare. A neutralizzare. Ecco la questione che il libro pone, direttamente o indirettamente. Sarebbe utile, anzi necessaria pertanto, una seconda edizione che possa affrontare argomenti  di questo genere in un'ottica di confronto esplicito con l'opinione pubblica e la politica. Con quella che viene definita (con un termine superato ormai) la società civile abilitata a sapere e ad essere soprattutto informata. 

Per ora gli autori dovranno ritenersi soddisfatti per aver pensato a un'opera del genere, ai tempi di Leonardo Sinisgalli assolutamente fuori da ogni programma industriale e da ogni logica di società del livello di ENI.
                                                  Rocco de Rosa 

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