giovedì 8 dicembre 2011

PARCO DELL'APPENNINO: IL BOSCO, QUESTO SCONOSCIUTO!

                            I boschi dell'Appennino in autunno inoltrato foto R. de Rosa
Tempi difficili per gli uomini e per l'ambiente. La natura non perde occasione per farsi sentire. O, meglio, per far sentire il peso della sua presenza che non va minimizzata. Ne' sottovalutata. Sicché le foreste rappresentano non solo la bella coltre verde, in una regione come la Basilicata verde per definizione, quanto un indicatore di cui l'uomo deve tener conto a tutti i costi. Gli ultimi disastri, del resto, lo dimostrano a chiare lettere.
A questo tema e' stata dedicata una giornata di studio promossa dal Parco nazionale dell'Appennino con la partecipazione di autorevoli esperti che hanno fornito dati e cifre sullo stato dei boschi: una iniziativa di respiro nazionale che pone l'area protetta tra le più giovani d'Italia al primo posto quanto alle misure per la tutela, la salvaguardia dell'ambiente e la diffusione di una vera cultura dei parchi. In prima linea il Corpo forestale dello Stato che non ha mancato di lanciare un appello agli amministratori dei parchi e agli esperti del settore. Di cosa si tratta? Occorre una linea di condotta, dice il CFS, che possa fornire garanzie per la salvaguardia dei principali equilibri naturali, a cominciare dalle foreste, dagli interventi da mettere in cantiere, promuovendo anche un turismo all'altezza della situazione. Un turismo fatto di turisti consapevoli del ruolo del bosco e del suo peso nel quadro economico del Paese.
Il commissario straordinario, Domenico Totaro, e la dirigenza dell'Ente a cominciare dal direttore Vincenzo Fogliano, possono dire di aver guadagnato, dunque, un traguardo di tutto rilievo. Collocare l'Appennino lucano al centro di un interesse scientifico in grado di coinvolgere l'opinione pubblica e naturalmente le universita', in prima battuta quelle del Mezzogiorno alle quali spetta un compito di assoluta importanza, nel tentativo di valorizzare al massimo la funzione "protezionistica" e l'impianto sociale delle foreste. Ecco il percorso. Un argomento del quale forse non ci si rende conto, anche se i tempi sono maturi e tutto sembra spingere perchè anche nel Sud, e non solo al Nord lungo l'arco alpino, il bosco diventi una risorsa perfettamente utilizzabile non solo là dove si trova, ma in un'area ben più estesa del semplice perimetro forestale. Il bosco dell'Appennino, ad esempio, è cultura e tradizione oltre a rappresentare un formidabile elemento di conoscenza di un passato ancora presente. D'altro canto, come ha spiegato lo stesso responsabile regionale del Corpo forestale dello Stato, Vincenzo Pasquini, il termine forestale ha una valenza assoluta. Non e' una definizione puramente casuale, una trovata linguistica o di facciata. Ma un termine che racchiude anni di sforzo e una valanga (questa volta per fortuna assolutamente positiva) di provvedimenti e di scelte, ma anche di sacrifici per far vivere le foreste, al Nord come al Sud.
                                                                   
Rocco De Rosa

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