martedì 13 settembre 2016

A CINQUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI BRUNO AGRICOLA




Un Premio per la Qualità dedicato a Bruno Agricola, direttore generale del Ministero dell'Ambiente, scomparso esattamente cinque anni fa.
Il premio, giunto alla quarta edizione, rappresenta un riconoscimento a quelle amministrazioni pubbliche che applicano il criterio di una rigorosa valutazione nel campo della sostenibilità ambientale, per autorizzare qualunque forma di intervento capace di  modificare gli equilibri naturali o di incidere sulla fisionomia del territorio. Un argomento di primo piano, oggi degno della massima attenzione.
Il Premio per la Qualitá è ricco di tanti significati:  ricorda anzitutto le capacitá, non solo tecniche, di un funzionario dello Stato impegnato per anni sul fronte della salvaguardia del bene natura. Il riferimento è ai primi anni Novanta, il  momento cruciale della istituzione  dei Parchi al Sud, primo fra tutti il Pollino. Obiettivo che cominciava a impegnare il Governo in un'opera di diffusione delle prerogative di un patrimonio di enorme valore, sul piano della tutela della natura e non solo. Ma anche sotto il profilo della cultura delle aree protette, sottratte o da sottrarre, ancora oggi, al rischio di danni irreversibili.
Agricola è stato senza dubbio un protagonista di tutto rilievo. Al Pollino, la sua terra, ha dedicato le migliori energie in momenti difficili quando il governo era alle prese con contrasti politici al suo interno mentre il Ministero dell'Ambiente cercava di affermare il principio della utilitá dei Parchi nazionali ai fini dello sviluppo. Una sfida ancora oggi in piedi e forse tale da richiedere sempre nuove energie e sforzi all'altezza della posta in gioco. I parchi, ripeteva Bruno, sono occasioni da non mancare in una visione d'insieme capace davvero di far voltare pagina al territorio.
Agricola, dunque, un solido punto di riferimento nel quadro delle politiche ambientali a vasto raggio. Perchè dunque non ricordare la sua figura e il suo impegno, magari  con un convegno proprio nella Basilicata del petrolio e dei tanti problemi in attesa di una risposta? Quella Basilicata che vede nel Parco nazionale dell'Appennino una sorta di baluardo non solo per l'inquinamento legato alle estrazioni di greggio, ma anche ai fini dell'occupazione in una terra ricca di risorse, primo giacimento in terra ferma in Europa dove il lavoro che manca è tra i peggiori disastri in tutti i sensi.

1 commento:

  1. Fermo restando che non si parla mai male delle persone scomparse, però mi pare "riduttivo" intitolare un premio ad un direttore generale del ministero dell'ambiente che non ha brillato per decisionismo, pronto intervento e direzione "energica" delle aree protette.
    Non concordo minimamente sulla capacità

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