Un
milione di bambini tra gli sfollati nell'inferno del Nepal. La
notizia la si è appresa da Repubblica.it che ha diffuso questo dato
raccapricciante, oggetto di una corrispondenza dell'inviato in quella
regione, colpita dalle scosse che continuano a susseguirsi senza
interruzione da sabato.
Un
milione di bambini in cerca di un tetto, di un ricovero. In cerca di
cibo. Di acqua. Di un rifugio che possa minimamente assicurare loro
di evitare tragedie ancor più gravi: anzitutto quella di essere
esposti alle intemperie e di non sapere quando la tragedia finirà.
Magari di andare vagando tra le macerie senza una meta.
Immaginiamo
lo strazio, la disperazione. La paura. Senza parlare poi della
situazione dei più piccoli che hanno perso i genitori e sono rimasti
davvero in balia di un destino crudele.
Anche
per chi ha memoria, se non diretta, di sciagure di questa portata sembra
difficile rintracciare notizie del genere. Il terremoto del Belice,
quello del Friuli, quello più vicino del 23 novembre dell'Irpinia e
della Basilicata non mi pare abbiano provocato emergenze del genere
e disastri umanitari di questa portata.
Siamo
di fronte a bambini inermi, indifesi. Chi si occuperà di loro?
Alla
vigilia dell'annuale giornata delle adozioni del GVS, il potente
gruppo internazionale attivo presso la Parrocchia di sant'Anna a
Potenza, sembra legittimo chiedersi perchè non dedicare questa
giornata, di solito verso la metà giugno, a un esame concreto e
ravvicinato di questa catastrofe umanitaria che coinvolge il mondo
intero? Perchè il gruppo dirigente del GVS, a cominciare dal suo
presidente, non avvia una serie di contatti in modo da valutare con
gli organi della Farnesina la possibilità, per quanto minima, di
riuscire a dare un contributo per affrontare un disastro del genere?
Peraltro
il Gruppo Volontariato e Solidarietà di Sant'Anna in Basilicata non
è certo ininfluente a livello internazionale e, anzi, tramite il suo
Presidente, don Franco Corbo, riesce di solito a mobilitare le
autorità finanche dei paesi africani, interessate al tema delle
adozioni.
Questa
vuole essere una proposta diretta anche al Direttore del GVS, la
persona incaricata di avviare i contatti con i paesi stranieri, con
capi di governo e di stato, per cercare un percorso da seguire nella organizzazione delle adozioni.
La
dimensione planetaria del disastro del Nepal impone questa e molte
altre riflessioni. Salvare una sola vita, riaccendere il sorriso sul
volto di un solobimbo potrà essere un risultato apprezzabile.
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