Viggiano - Il santuario sul Sacro Monte (foto De Rosa)
Sono ormai lontani, fin troppo lontani, i tempi in cui le prime trivelle cominciarono a ergersi sul territorio di Viggiano, suscitando curiosità e preoccupazione negli abitanti. Oggi, a distanza di alcuni decenni, tante cose sono cambiate. Anzitutto l’atteggiamento della gente che non protesta più: il petrolio è una componente del territorio e Viggiano finisce per interpretare l’intera Basilicata ma forse buona parte del Mezzogiorno con questa sorta di primato delle estrazioni che concorrono a portare oltre il 10 per cento il contributo alla bolletta energetica nazionale. Non è un dato da sottovalutare, tutt’altro. Le ricadute sull’ambiente non sono poca cosa e impongono costante vigilanza e interventi qualificati.
Già negli anni scorsi, tuttavia, l’attenzione è andata spostandosi su altri scenari in grado di polarizzare l’interesse non più soltanto sullo sfruttamento degli idrocarburi, quanto sul prestigio che Viggiano (capitale della fede mariana, insieme a Matera) ha conquistato diventando sicuro polo di attrazione, anche per il paesaggio, per la sua cultura popolare, per la forte carica di adesione umana alla centralità del progetto di candidatura a patrimonio Unesco.
Il Parco nazionale ha un ruolo da svolgere non solo in termini di difesa del territorio e di valorizzazione delle sue peculiarità, ma anche per affermare una sensibilità culturale nei confronti dell’esistente: le caratteristiche dell’ambiente in primo luogo collegate a occasioni di lavoro e di sviluppo.
Anche sul piano mediatico l’amministrazione retta dal sindaco Amedeo Cicala ha fatto passi notevoli. Lo conferma lo stesso primo cittadino guardando ai risultati conseguiti nell’ultimo decennio.
Ora si apre un confronto su vasta scala con altre realtà, non vi è dubbio. Il che preme nel senso del consolidamento di uno spirito unitario, ben oltre i confini geografici della città lucana. Una tensione morale non da poco domina infatti le popolazioni di altri territori, in Calabria, in Puglia, in Campania. Viggiano rafforza la sua centralità rendendosi protagonista di una serie di sforzi sostenuti da un impegno morale condiviso su vasta scala. Le migliaia di pellegrini, che ogni anno raggiungono il Sacro Monte o la basilica, sono autorevole testimonianza di un presente in grado di polarizzare gli sguardi e di sottolineare il valore delle tradizioni di fede. Il culto mariano ha radici profonde.
Le scadenze intanto si avvicinano per quanto riguarda l’obiettivo del patrimonio Unesco. Il dibattito incalza. C’è da augurarsi che il traguardo possa essere sempre più vicino con un largo concorso, anzitutto sul terreno della cultura, senza escludere il giorno per giorno e la capacità d’intesa con il resto del Sud. Quanto mai determinante a tutti gli effetti.