giovedì 10 ottobre 2024

LA STAGIONE DEI PROGETTI PER IL POLLINO







Il Casino Toscano (Terranova) - Uno degli alpeggi più importanti sul Pollino
                                       (foto De Rosa - Riproduzione riservata)


Un dato ricorre frequentemente nel dibattito sui Parchi e le aree protette: l’esigenza di un governo improntato a nuovo dinamismo, allo scadere ormai di decenni di gestione in cui si è cercato di sperimentare nuove formule e nuovi metodi di intervento per un rilancio della loro stessa natura di località vocate a un turismo di qualità che non escluda appunto lo sviluppo accettabile.  Questo non solo in Basilicata.

Il Pollino vive in tutti i sensi la portata di questa sfida. 

Si parla di nuovi progetti che Francavilla sul Sinni, la porta di accesso più importante al parco nazionale,  sta approntando per qualificarsi come elemento trainante per una svolta nella vita della più grande area tutelata, non solo al Sud ma in Italia. 

Il sindaco Romano Cupparo è in prima linea da tempo per sostenere obiettivi del genere e trovare una intesa tra i vari protagonisti. I sindaci anzitutto e la stessa comunità del Parco.

Alte quote, valorizzazione di storia e tradizioni con l’occhio rivolto all’economia e al lavoro. Ma c’è di più. La montagna soffre di eccessive presenze di mandrie da regolamentare e tenere d’occhio. 

Per giunta all’orizzonte si delinea l’anno dei pascoli e dei pastori, il  2026, mentre la Basilicata sta mettendo a punto delle iniziative  battipista, possiamo definirle così, come sottolinea Rocco Giorgio, esperto di transumanza nelle aree interne e autore di varie ricerche sulla materia. Un tema di peso non indifferente nell’ottica di un rapporto tra agricoltura e aree protette, molto ricco di spunti da alimentare con decisione per evitare che perda quota. Un rischio da non correre pena l’impoverimento di intere località e lo spopolamento dovuto alla mancanza di una prospettiva di lavoro e di crescita.  

Cupparo è per una svolta nella gestione del Pollino, ormai da mesi privo di una governance all’altezza. L’attesa di un Presidente del Parco sta diventando lunga ed estenuante, a danno dell’economia del vasto areale e delle sue popolazioni.

L’estate ormai alle spalle ha visto numerose presenze di turisti, visitatori, vacanzieri d’ogni genere provenienti anche dal Nord e dai paesi esteri. Si tratta di consolidare questa tendenza, sostiene Cupparo. Giusta impostazione. Valida a condizione di una intesa tra Ministero dell’Ambiente e le due regioni, Basilicata e Calabria in  una visione unitaria da sottrarre a vecchi campanilismi e inutili appropriazioni di potere,  nell’interesse esclusivo della montagna e dei suoi abitanti. Le fratture, le divergenze, i conflitti non pagano affatto. Sono una piaga da sconfiggere. 

   

  

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