mercoledì 23 ottobre 2024

L'EROSIONE DELLE COSTE, LA BASILICATA ALLA RIBALTA NAZIONALE


Scompaiono le coste





Così accadde per il terremoto del 23 novembre 1980, o per la frana di Senise con un pesante bilancio di vittime. Così accade oggi con l’accentuarsi minaccioso del fenomeno della erosione costiera dell’arco Jonico Metapontino. Del Sud si finisce per parlare soltanto in occasione di disastri e di sciagure. Altrimenti il Mezzogiorno non fa notizia, se non marginalmente, purtroppo.

Paolo Pagliaro, acuto giornalista de la 7, nel Punto di questa sera a conclusione di Otto e mezzo, mostrando alcune immagini drammatiche della costa ionica in cui si vede che il mare sta cancellando il territorio, sostiene che il fenomeno risale a circa dieci anni fa e chiama in causa le amministrazioni dei centri rivieraschi, Scanzano e Rotondella anzitutto.

Questa volta Pagliaro sbaglia. Il fenomeno della erosione risale a diversi decenni addietro, a secoli addirittura, quando non solo si ebbero le prime avvisaglie, ma la scomparsa di interi tratti di litorale aveva assunto proporzioni allarmanti già allora, nell’indifferenza generale di chi avrebbe dovuto iniziare a porre rimedi concreti. Tra l’altro della erosione costiera si occupò all’epoca la trasmissione di Rai Tre, Ambiente Italia, condotta da Beppe Rovera con la regia di Mia Santanera.

Non una sola volta, nel corso delle varie puntate, si parlò peraltro del binomio Rotondella - Trisaia e quindi di erosione e radioattività del deposito lucano in cui sono tuttora custoditi i fusti provenienti dalla centrale di Elk River negli USA.

Oggi un lungo messaggio di un forestale, Domenico Pizzolla, ricorda  addirittura gli sforzi dei coloni greci per evitare che la costa fosse inghiottita dalle poderose onde del mare che non perdonano. Un lungo scritto in cui c’è memoria del passato, sorretta dalla onestà intellettuale di chi ritiene di non dover piegare la storia alle esigenze del momento. Un monito per tutti.  


                                     


    

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