Qual
è oggi il grado di inserimento o di reinserimento sociale dei
pazienti affetti da patologie psichiatriche? In che modo questi
soggetti riescono a ritornare tra i ranghi della società dalla quale
sono usciti, e all'interno della quale cercano spesso opportunità di
lavoro, in modo da non sentirsi pazienti in eterno?
Interrogativi ai quali la Basilicata, d'intesa con il Ministero della
salute, cerca ora di dare delle risposte in una logica obiettivamente
diversa dal passato, con precisi riferimenti all'assetto dei bisogni
sociali e al clima determinato dalla crisi ancora in atto.
Dedicati
a questi temi gli interventi del Consigliere regionale Mario Polese e
dello stesso governatore Marcello Pittella , sull'ambito più vasto
del sociale.
Da
più parti intanto si avverte l'esigenza di una legge in grado di
fornire precisi riferimenti con una serie di risposte ai tanti
problemi che una materia del genere inevitabilmente pone.
Grandi
e piccole realtà dove si affronta il nodo del recupero, appunto, dei
malati affetti da patologie psichiatriche e addirittura di un loro
ritorno al lavoro. Tra questi c'è casa Ophelia una struttura di
Potenza che fa leva anche sulla teatroterapia, in ordine alla quale i
pareri non sono univoci.
In
proposito tra gli osservatori c'è chi mostra una certa dose di
ottimismo e chi, invece, non esita a sostenere che Ophelia “è nata
da una costola del Don Uva di Potenza dove – sottolinea Agatino
Mancusi, primario nella Casa della Divina Provvidenza – il tema del
ritorno a una certa normalità dei pazienti è stato non solo preso
in considerazione su vasta scala, quanto inserito tra i programmi di
maggiore importanza, per giunta con risultati soddisfacenti
addirittura da anni.”
Dunque
l'esigenza di una legge regionale che, d'intesa con l'ambito
nazionale, affronti il nodo dei criteri alla base dell'assistenza e
del recupero dei pazienti non è ormai più rinviabile. Lo sottolinea
Antonio Lovaglio che opera nel campo del volontariato, anche nella
sua veste di funzionario della Regione Basilicata.
“Un
monitoraggio costante dei servizi forniti dai privati e un controllo
degli stessi rappresenta un traguardo irrinunciabile. Oggi manca un
quadro chiaro e affidabile per dare al cittadino alcune fondamentali
certezze. In tempi brevi arriveranno, intanto, le linee guida del
settore. E in un momento immediatamente successivo inizierà una
sorta di ricognizione sul territorio dello stato delle cose. Insomma
l'obiettivo è razionalizzare un comparto di grande rilievo sociale
che necessita di regole e di orientamenti ben precisi, finora
praticamente abbastanza vaghi.”
Del
resto, il varo di un protocollo d'intesa sottoscritto recentemente a
Sasso di Castalda, nel cuore del Parco nazionale dell'Appennino
lucano, per una struttura che possa mettere insieme progetti di
recupero e di assistenza rappresenta il riscontro più importante che
giustifica appunto una legge cornice. Norme precise per la
psichiatria, soprattutto quella gestita dai privati, inevitabilmente
esposta al rischio di oscillazioni e a esigenze di bilancio. Fare i
conti con le disponibilità di cassa finisce per incidere spesso
sulla qualità delle prestazioni. Il che rappresenta un rischio da
non correre, in ogni caso.
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