Qualche
tempo fa, su un mezzo della Guardia Costiera di Vibo Valentia, un
marittimo calabrese mi parlava di un evento personale che lo aveva
costretto a ricorrere alle cure della Reumatologia del San Carlo di
Potenza, diretta dal dottor Ignazio Olivieri.
Si
notava nelle sue parole la soddisfazione per essere riuscito a
trovare nella struttura lucana un punto di riferimento scientifico in
grado di dare delle risposte che altrove non era riuscito a ottenere.
Non solo. Ma anche per il livello di umanitá con cui l'uomo si
sentiva accolto dai medici e dal personale del reparto: quasi una
conquista, l'interesse per la sua malattia e il piacere di non
sentirsi semplicemente un numero.
Il
convegno dei malati reumatici, che si è svolto in questi giorni a
Potenza nell'Auditorium del San Carlo, ha fornito molti elementi
sull'attività della struttura che rappresenta una importante
rivoluzione nella sanitá, in questa Basilicata di cui si parla
poco e male, in tanti casi. Anche in quelle circostanze capaci di
dare lustro a un terra non insignificante.
Olivieri
definisce la "sua" reumatologia una sfida per realizzare
l'obiettivo di un rapporto diverso con il paziente, un rapporto
costruttivo in cui la medicina finisce per battere il principio del
centro e della periferia della scienza fino a qualche tempo fa
elemento incontrastato, a danno di chi lavora e si impegna a fondo
per ottenere risultati prestigiosi. Quasi una rivincita della piccola
Basilicata nei confronti di altri colossi, spesso impegnati a vivere
di rendita sul loro passato.
I
numeri della Reumatologia del San Carlo parlano da soli: oltre 15
mila prestazioni sono state effettuate nel 2012 ed i ricoveri
provengono per il 56 per cento da altre regioni, finanche dalla
Lombardia. Un risultato fino a ieri imprevisto e imprevedibile. Come
era possibile fare piazza pulita di una storia di insuccessi e di
approssimazioni che rendevano inevitabile quella migrazione sanitaria
verso realtá ben più autorevoli e sicure. Eppure Olivieri è
riuscito nel suo intento. Bisogna dargli atto. Lucano determinato,
uomo di scienza che non crede all'abitudine di chi si lascia guidare
spesso da esperienze personali e per questo fallimentari. Il metodo
del rigore deve prevalere, sostiene.
Ignazio
Olivieri partecipa a convegni internazionali di tutto prestigio, in
cui per fortuna il nome del San Carlo di Potenza è tenuto nella
giusta considerazione. Vien da dire che medici di questa levatura ce
ne vorrebbero tanti. Davvero tanti. Probabilmente riuscirebbero a
cambiare nel tempo il destino di questa terra.
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