Alle soglie del Duemila il capitano dei carabinieri Antonio Zaccaria, su richiesta della Procura di Matera , stila un dettagliato rapporto con al centro la Trisaia di Rotondella, il suo funzionamento, le ripercussioni sull’ambiente ed i rischi inevitabili per la salute umana.
“L’impianto di Rotondella non ha mai funzionato, tranne solo per due mesi, quando era diretto dall’ing. Raffaele Simonetta nel 1976. Subito dopo vi furono due incidenti nucleari. Da quel momento l’impianto è stato sempre in manutenzione, con tutti i sistemi di sicurezza inefficienti.”
Allo scopo di illustrare nei dettagli caratteristiche e finalità del centro nucleare sulla costa ionica lucana l’ufficiale precisa: “ L’impianto di Rotondella agisce per via chimica, quello di Saluggia ( Vercelli) altrettanto ma in maniera diversa: si ottiene sempre plutonio ed uranio 235, perfettamente utilizzabili per fini militari.”
Tradotta in termini comprensibili questa affermazione sta a significare nient’altro se non un riferimento alla bomba atomica. Non ci sono dubbi nè può esserci una diversa interpretazione giacchè la frase è scritta di pugno da Zaccaria e non può essere intesa come il prodotto di una manipolazione da parte di terzi.
L’indagine, come si vede, ha un respiro molto ampio nazionale e internazionale, e chiama in causa finanche l’Iraq.
L’ITREC una sorta di deposito al servizio di paesi esteri? Non è da escludere: “Quando il combustibile si esaurisce l’uranio si è trasformato in prodotto di fissione - aggiunge l’ufficiale - la barra viene sostituita ed inviata all’ITREC. La barra viene quindi stoccata in piscina affinché si raffreddi, ovvero occorre far decadere i prodotti di fissione (i cosiddetti “veleni” non altrimenti impiegabili). Poi viene portata nella cella di lavorazione, ambiente stagno rispetto all’esterno per esigenze di radioprotezione.”
Esigenze di radioprotezione, termini che pesano ed hanno un significato ben definito all’interno di un’inchiesta complessa, articolata, con una miriade di riferimenti a personaggi politici e ad operazioni condotte senza molti scrupoli ma rimaste tuttavia nel più assoluto riserbo, com’era del resto prevedibile.
Oggi, a distanza di anni, la parentesi Trisaia si riapre con l’avvio della fase di bonifica annunciata da Laura Mongiello, titolare dell’Ambiente in Regione Basilicata, e con precisi riferimenti all’azione dell’Enea che si farà carico del progetto di ripristino dell’area ad assoluta vocazione turistica, a pochi passi dal mare Jonio immersa nella lussureggiante campagna di Rotondella, in provincia di Matera.
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