“Ho bisogno di un bicchiere di acqua” dice una bambina siriana che ha imparato a conoscere la guerra e il disastro dei bombardamenti in giovanissima età, quando gli altri bambini come lei giocano e vanno a scuola. Come se chiedesse chissà quale bene prezioso, eppure per lei e per tanti altri come lei, l’acqua è un bene prezioso per trovare ristoro nel trambusto di una guerra infinita, imprevedibile e assurda.
Sulla Siria si addensano intanto altre nubi minacciose, nella indifferenza dell’opinione pubblica internazionale che difronte a questa catastrofe appare tutto sommato disinteressata. Il Presidente americano Trump prepara nuovi bombardamenti che potrebbero avvenire da un momento all’altro, giacché i generali sono all’opera già da diversi giorni: altro sangue da spargere in una regione in cui si fronteggiano, per interessi vari e contrapposti, Stati Uniti, Russia, Iran e Arabia Saudita.
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