Gianpiero
Perri, direttore dell'Apt, non esita a candidare la Basilicata a un
ruolo di primo piano in campo cinematografico. Anzi a ritenere che
proprio il cinema rappresenti oggi una chance non indifferente perchè
si possa finalmente raggiungere l'obiettivo del decollo di questa
terra, a lungo considerata la patria del Cristo si è fermato a
Eboli. Una regione senza futuro. Un'area destinata ad avvertire il
peso insopportabile di antichi retaggi e di pesanti eredità del
passato.
Oggi
si volta pagina grazie a Matera 2019, ma anche per una spinta
inarrestabile verso una vera modernizzazione al centro della quale ci
sono i Parchi e il sistema delle aree protette. C'è il bene natura
che comincia ad avere riscontri importanti.
Tutto
questo nella conferenza stampa, promossa dal Parco nazionale
dell'Appennino, per parlare di Expo e di altro ancora.
Il
presidente Totaro si sofferma sulla comunicazione che consente di
raggiungere il traguardo di un parco conosciuto in Italia e
all'estero. Se questa realtà non riesce a farsi apprezzare ben oltre
i suoi confini, a consolidare e diffondere il suo bacino di utenza ogni sforzo risulterà inutile sembra di capire dall'intervento
del presidente.
Ragionamento
condivisibile, senz'altro. Ecco perchè il 7 luglio l'Appennino sarà
a Milano con l'ausilio di importanti società, per presentarsi ad un
pubblico qualificato nel migliore dei modi. Ma ci sarà davvero chi,
nella bagarre dell'Esposizione, si accorgerà dei parchi lucani?
Analisi che Perri, con innegabile autorevolezza, riprende in chiusura della
conferenza in cui non è bastato parlare di biodiversità e di
ambiente, ma ci è sembrato che si volesse far leva su storia e
cultura per attribuire un peso specifico a certe risorse, ad esempio
l'area archeologica dell'antica Grumentum, compresa nel Parco. Il
presidente Mimmo Totaro la difende con slancio e vera dedizione. Anzi
si appassiona quando dice: signori se non valorizziamo un bene così
importante non si capisce cosa ci stiamo a fare. Sacrosanta
osservazione.
A
margine della conferenza stampa, due interessanti figure femminili,
Rosa Solimeno e Maria Teresa Merlino, quest'ultima per CK Associati, con compiti che vanno dalla
comunicazione del parco in sè alla messa a punto di strategie
divulgative destinate ad aprire nuovi scenari e a conquistare fette
di audience importanti finora mai raggiunte. Almeno ce lo auguriamo.
Intanto
Nino Martino, esperto di aree protette, non manca di additare la sua
Puglia, e in particolare il festival della Valle d'Itria, come un
percorso culturale di cui tener conto per imprimere nuova forza
propulsiva all'Appennino lucano. E c'è chi nel corso della
conferenza stampa indica anche l'Università Cattolica di Milano come
un possibile partner, dotato di notevoli capacità di far conoscere
questo angolo meraviglioso del Sud. Finora abbastanza ignorato, per
non dire altro.